COORDINAMENTO   Costanzo Di Girolamo (Università di Napoli Federico II)

DIREZIONE   Lola Badia (Universitat de Barcelona), Costanzo Di Girolamo (Università di Napoli Federico II)

REDAZIONE CATALANA   Lluís Cabré (Universitat Autònoma de Barcelona), Miriam Cabré (Universitat de Girona), Sadurní Martí (Universitat de Girona), Gemma Navarro (Universitat de Girona), Josep Pujol (Universitat Autònoma de Barcelona), Xavier Renedo (Universitat de Girona), Jaume Turró (Universitat de Girona)

REDAZIONE ITALIANA   Massimiliano Andreoli (Università di Napoli Federico II), Anna Maria Compagna (Università di Napoli Federico II), Claudio Franchi (Università di Messina), Aniello Fratta (Biblioteca Universitaria, Napoli)

IDEAZIONE E PROGETTO   Costanzo Di Girolamo, Claudio Franchi

COLLABORAZIONE INFORMATICA   Pasquale Battiloro (Università di Napoli Federico II), Fabrizio Minei (Napoli)


 

Il Rialc

 

è un progetto promosso dal Ministero italiano dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, in corso di realizzazione presso l’Università di Napoli Federico II con la collaborazione dell’Universitat Autònoma de Barcelona e dell’Universitat de Girona, e con la partecipazione di studiosi di altre università europee. Il Rialc rientra in due programmi nazionali detti di cofinanziamento (da parte del Ministero, degli atenei e di altri enti), intitolati «La poesia trobadorica e le sue irradiazioni» (1997-1999) e «Tradizione e ricezione della poesia trobadorica» (2000-2001), che hanno impegnate le Università di Firenze, L’Aquila, Messina (coordinamento centrale), Napoli Federico II, Padova, Pisa, Salerno, Torino e Venezia.

Finalità del Rialc è l’inventario critico della poesia catalana dei secoli XIV e XV. Come è noto agli specialisti, ma assai meno al lettore medio, sia pure di buona o alta cultura, si tratta di una tradizione di notevole qualità, che prende vita autonoma sul finire della civiltà trobadorica (secoli XII e XIII), innestandosi in essa e continuandone dapprima la lingua, via via sempre più localizzata geograficamente, fino a giungere alle soglie della Modernità con il canzoniere di Ausiàs March, il capolavoro della lirica europea quattrocentesca, e con l’opera, permeata di forti tratti umanistici, di Joan Roís de Corella. Una più approfondita conoscenza della cultura letteraria catalana del tardo Medioevo, aperta all’Italia e alla Francia, oltre che memore delle sue radici occitane, rappresenta anche un indispensabile viatico per l’adeguata comprensione dei primi secoli di un’altra grande letteratura peninsulare, quella castigliana.

Il Rialc rende disponibile in lettura e in consultazione per ricerche lessicali l’intero corpus della poesia catalana, dai testi più noti a quelli meno conosciuti, includendo inoltre numerosi componimenti editi qui per la prima volta.

Nella prima fase del progetto, conclusasi nel febbraio 2000, è stato portato a termine il repertorio lirico, salvo pochi componimenti non ancora inseriti; quello narrativo, o comunque non lirico, sarà completato entro il 2001.

 

 

Articolazione

 

Il Rialc ha una duplice articolazione:

1)  Rialc-Biblioteca. È il sito che il lettore in questo momento sta scorrendo.

2)  Rialc-Concordanza. Il corpus sarà inserito in un programma di concordanza in rete.

Nel Rialc-Biblioteca ogni testo è raggiungibile dall’Indice degli autori, attraverso l’Incipitario del singolo autore; oppure attraverso l’Incipitario per autori o quello generale.

 

 

Definizione del corpus

 

I limiti cronologici del Rialc sono dati, a monte, dal tramonto della poesia trobadorica, alla fine del Duecento; a valle, dall’inizio della cosiddetta Decadenza, ai primi del Cinquecento.

I testi del Rialc recano le coordinate del Rao, il «Repertori d’autors i obres» che costituisce l’intelaiatura di rinvii del Repertori mètric de la poesia catalana medieval di Jordi Parramon i Blasco. Nel Rao, ogni testo è designato con due cifre: la prima rimanda al numero d’ordine della lista alfabetica degli autori; la seconda a quello della lista, anch’essa alfabetica, dei componimenti di ciascun autore. Per esempio, 94.125 sta per Ausiàs March, Veles e vents han mos desigs complir, canzone che corrisponde al numero XLVI delle edizioni correnti. L’ordine alfabetico del Rialc può risultare in qualche caso incongruo, sia negli Incipitari dei singoli poeti che nell’Incipitario per autori (la sequenza alfabetica è rigorosa solo nell’Incipitario generale): ciò dipende dal fatto che Parramon modernizza le grafie, noi no. Lo stesso si dica per i nomi dei poeti, che sono stati corretti alla luce della lezione dei manoscritti o di altre considerazioni. Abbiamo apportato, ove necessario, alcune modifiche all’ordinamento del Rao, dandone notizia in nota; e abbiamo tacitamente soppresso qualche testo non pertinente. Abbiamo inoltre aggiunto una nuova sezione, 0bis, che riunisce numerosi componimenti anonimi scoperti dopo la pubblicazione del Repertori (1992) o passati in esso inosservati.

 

 

I testi

 

All’inizio del lavoro, ci siamo imbattuti nella seguente tipologia di testi:

1)  Testi disponibili in edizioni critiche eccellenti, buone o comunque affidabili.

2)  Testi disponibili in edizioni critiche meno che perfette.

3)  Testi editi in maniera inaccettabile.

4)  Testi inediti.

I testi del primo tipo sono stati ripresi dalle edizioni. La trascrizione, tuttavia, non è mai stata meccanica: ciascun componimento è stato riletto e, occasionalmente, ritoccato. Ogni intervento, come ad esempio variazioni all’interpunzione che modificano il senso, integrazioni o soppressioni congetturali, o la correzione di evidenti refusi, è stato segnalato in nota, dove invece non si segnalano né il cambiamento a tappeto del sistema dei diacritici (su cui si veda più avanti), né ritocchi di portata minore, come variazioni all’interpunzione che non modificano il senso, l’uso delle maiuscole e delle minuscole, l’uso del tondo invece del corsivo, rientri tipografici e simili. I testi del Rialc e quelli delle edizioni sono perciò, in una serie di dettagli più o meno secondari, difformi. Detto con enfasi maggiore, il Rialc non è la fotocopia delle edizioni su cui si basa: chiunque quindi voglia servirsi di un’edizione qui accolta deve ricorrere al testo a stampa e citarlo, semmai con i nostri ritocchi; e in quest’ultimo caso dichiarandoli, per rispetto nei confronti degli editori, che potevano essere nel giusto, prima che nei confronti nostri, che nell’intervenire possiamo avere sbagliato.

I testi del secondo tipo sono stati rivisti con cura e, quando necessario, sono stati ricollazionati sui manoscritti dalla redazione catalana (nelle annotazioni si dice «Rev.» seguito dal nome del revisore) o su riproduzioni fotografiche dalla redazione napoletana (nelle annotazioni si dice «Rev. Rialc»). Anche a questa tipologia di testi si applica quanto or ora detto sulla necessità di risalire alle edizioni a stampa e di citarle.

I testi del terzo e del quarto tipo sono stati riediti ex novo o editi per la prima volta e accompagnati da essenziali apparati critici (nelle annotazioni, accanto al nome dell’editore, si dice «Rialc 2000»; le edizioni senza nome dell’editore vanno attribuite alla redazione di Napoli). Beninteso, queste nuove edizioni potranno apparire in futuro in collezioni di classici o in riviste, corredate in quella sede dalle dovute giustificazioni esegetiche.

 

 

Criteri editoriali

 

I criteri di trascrizione sono diffusamente giustificati nella vecchia pagina Progetto (vedi la nota qui in calce), a cui si rimanda. Li riepiloghiamo in breve:

—  L’uso del punto in alto è limitato ai soli casi di enclisi: lo poniamo quindi anche davanti ai pronomi personali ridotti preceduti da una forma verbale: mostrava·m, acuyta·t, dolga·s, ecc.; lo omettiamo prima di us, u, o, y. Scriviamo ez, quez, ecc., perché non c’è nessuna enclisi; scriviamo el la preposizione articolata di luogo (en lo). 

—  L’uso dell’apostrofo è limitato ai soli casi di aferesi e di elisione; per distinguere i due fenomeni lasciamo uno spazio prima dell’apostrofo aferetico (a ’mor).

—  Non si usa il trattino prima del pronome personale enclitico (trobant se).

—  Non si introduce la grafia moderna l·l per la geminata al posto di ll.

—  Non si integra, nelle nuove edizioni, la e- prostetica anche quando è essenziale al sillabismo; ma se la parola è preceduta da una forma elisa si pone, dopo questa, l’apostrofo seguito da spazio (l’ sperança).

—  Non si usa il segno della dieresi.

—  Non si usano i punti interrogativi e esclamativi rovesciati.

—  Non si segnano gli accenti.

Gli apparati, tutti positivi, includono le varianti sostanziali (non grafiche), quando ci sono più manoscritti; o le lezioni rifiutate dei manoscritti unici. Si ricorda che la più parte della lirica catalana è a tradizione unitestimoniale. Per altri dettagli, si veda la pagina Apparati.

 

 

Prospettive

 

La natura stessa del supporto di cui si serve il Rialc ne fa, di per sé, un work in progress e un organismo testuale dinamico. Benché, una volta portato a termine, il progetto debba ritenersi realizzato e concluso negli obiettivi che ci eravamo prefissi, esso resta aperto a ogni tipo di contributi, in termini sia di incremento del numero dei testi, sia di raffinamento della messa a punto filologica. In concreto, nuove edizioni potranno rimpiazzare quelle qui accolte o essere giustapposte ad esse; nel Rialc, inoltre, se gli editori lo vorranno, potranno apparire le anteprime di future edizioni a stampa, come è di fatto già avvenuto in questa prima realizzazione del sito, e nuovi inediti potranno affiancarsi a quelli già inseriti. È inutile dire che il Rialc non vuole, né mai potrebbe, sostituirsi alle edizioni cartacee: esso si propone piuttosto come un importante e autonomo strumento di consultazione e di riferimento, sia nel campo della ricerca che della didattica.

I testi saranno marcati con i riferimenti della Bibliografia de textos catalans antics (Biteca), a cura di Vicenç Beltran e Gemma Avenoza, ospitata nel Philobiblon di Charles B. Faulhaber, in via di realizzazione. Da ogni pagina del Rialc si potrà passare alla pagina pertinente della Biteca, contenente l’elenco dei manoscritti e la bibliografia, e viceversa. Sono già stati attivati alcuni collegamenti di prova.

Il sottotitolo La poesia lascia volutamente aperta la prospettiva di una sezione dedicata alla prosa letteraria. Si tratta per il momento di una prospettiva non immediata; ma non escludiamo che in un futuro non tanto remoto saremo in grado di aprire una sezione quantomeno antologica di prosa.

Siamo inoltre consapevoli che il lavoro di correzione dei testi (di correzione di errori materiali, ma anche di revisione e di ripensamento di luoghi problematici) non è affatto esaurito con la loro immissione in linea.

 

 

Pagine stravaganti

 

A margine del repertorio abbiamo aperto alcune pagine al servizio degli studi di filologia catalana. Segnaliamo in particolare la Biblioteca del Rialc: essa accoglie opere che, pur esorbitando dalla cronologia del repertorio o anche dall’area di provenienza degli autori, fanno comunque riferimento alla cultura e all’ambiente storico dei Paesi Catalani in età medievale.

 

 

Ringraziamenti

 

Non pochi e non piccoli sono i debiti che abbiamo contratto nel corso della realizzazione di questo progetto. Per le facilitazioni di vario tipo, i suggerimenti e gli incoraggiamenti che abbiamo ricevuto, ringraziamo in particolare, tra i tanti, Gemma Avenoza, Vicenç Beltran, Pietro Beltrami, Rosanna Cantavella, Jordi Carbonell, Peter Cocozzella, Charles B. Faulhaber, Antoni Ferrando, Albert G. Hauf, Martí de Riquer, Josep Romeu i Figueras, Amadeu Soberanas, Jaume Vallcorba.

Anche se tutte le decisioni sono state discusse e vagliate collegialmente, la Direzione si assume l’intera responsabilità dei criteri adottati e di ogni errore.

 

 

Richiesta di collaborazione

 

I lettori sono invitati a segnalarci errori in cui dovessero imbattersi e a inviarci commenti e suggerimenti per il miglioramento del sito. Nella corrispondenza potrà essere usata qualsiasi lingua romanza, oppure l’inglese o il tedesco. Si potrà scrivere alla Direzione o al Webmaster. Il recapito postale è indicato qui in fondo.

 

 

Avvertenza

 

I dati contenuti nel Rialc possono essere citati esclusivamente per scopi di ricerca e didattici; non possono essere utilizzati in nessun caso per fini commerciali senza l’autorizzazione dei distinti aventi diritto.

 

29 febbraio 2000

Costanzo Di Girolamo   

 

 

 

Nota.  Il sito Rialc è stato aperto l’11 agosto 1999 come Repertorio informatizzato dell’antica lirica catalana. L’acquisizione di nuovi fondi di ricerca per il biennio 2000-2001 ci ha consentito di estendere il progetto alla poesia narrativa, in modo da accogliere, nella stessa cornice informatica, l’intero corpus poetico medievale. Il nome del sito è stato dunque cambiato, fermo restando l’acronimo, in Repertorio informatizzato dell’antica letteratura catalana, con il sottotitolo: La poesia.


Università di Napoli Federico II, Dipartimento di Filologia Moderna, Via Porta di Massa 1, 80133 Napoli, Italia