Apparati critici e delle correzioni

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     Gli apparati critici veri e propri sono positivi e escludono le varianti grafiche, nei limiti in cui è possibile distinguere tra varianti sostanziali e grafiche: si dà per scontato un margine di ridondanza.
     Negli apparati delle correzioni a edizioni riviste sui codici si pone a sinistra della parentesi quadra la lezione a testo, coincidente con quella del manoscritto salvo che nei dettagli grafici (u per v, j per i e viceversa, uso delle maiuscole, ecc.) o nella separazione delle parole; a destra, la lezione erronea, o non giustificata né giustificabile, dell’edizione, fatta seguire dall’annotazione «ed.». Ad esempio:

desmotle] desvetle ed. 

o anche

mays ms.] may[s] ed.

dove la -s non va ricostruita perché è già nel manoscritto.
     Per ragioni di economia, si omettono le note di apparato dell’edizione di base in cui si giustificano emendamenti che sono parsi accettabili all’editore del Rialc.
     Per le medesime ragioni, gli emendamenti congetturali sono segnalati nello stesso apparato e non separatamente. Una nota come

martirisans] martirits ans ms. e ed.

significa che si dà a testo una lezione emendata dall’editore del Rialc, mentre l’edizione ripresa riproduce semplicemente il manoscritto. L’apparato ospita inoltre correzioni di refusi tipografici o di grafie difformi: in

Cavalheresa] Caualheresa ed.

l’intervento riguarda la mancata trasformazione di u in v, che sarebbe stata qui d’obbligo.
     Le note precedute dall’annotazione «Aggiunte all’apparato» integrano o correggono l’apparato delle edizioni (per chiarezza, si aggiunge «ed.» davanti alla lezione dell’edizione di partenza). Ad esempio

noirir ed.] morjr ms.

dove l’emendamento è pienamente fondato, ma l’editore non ne aveva dato conto.
     Si è detto che siamo talvolta intervenuti anche su edizioni ritenute affidabili. In questo caso si tratta di modifiche congetturali, come piccole integrazioni o espunzioni miranti a ristabilire il  sillabismo o cambiamenti nell’interpunzione con riflessi sul significato o correzioni di altro tipo. Per maggiore concisione, abbiamo anche qui adottato, talvolta, le convenzioni grafiche di un apparato, come ad esempio in

nul’autra] nul autra

benché il ritocco, evidentemente, venga apportato al testo edito, non al manoscritto.
    
I principali manoscritti sono siglati secondo il Repertori di Massó Torrents: vedi la pagina Sigle.


       

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